Leadership e riposo: perché un cattivo riposo porta a decisioni sbagliate?

Leadership e riposo: perché un cattivo riposo porta a decisioni sbagliate?

Leadership: il costo di un sonno insufficiente

Stando a una ricerca di McKinsey, una delle principali società di consulenza del mondo, ci sono quattro tipi di comportamento che identificano una leadership efficace.

  • Orientamento al risultato
  • Attitudine alla risoluzione dei problemi
  • Integrare nuovi punti di vista
  • Lavoro di squadra

La stessa McKinsey è andata più a fondo e ha messo in correlazione questi comportamenti con un bene sempre più raro nella nostra società: il tempo dedicato al riposo. Il risultato è un’analisi del costo del sonno insufficiente per le organizzazioni che evidenzia il legame tra il dormire bene e l’efficacia della leadership.

Orientamento al risultato

Per operare in maniera efficace bisogna focalizzare bene i risultati da raggiungere e il come raggiungerli. Tuttavia è difficile mantenere capacità di giudizio e mettere a fuoco quando le energie mancano e l’organismo non funziona.

La ricerca mostra come individui svegli da molte ore completino dei compiti assegnati con gli stessi risultati di persone che hanno bevuto. Un’evidenza che spinge a ripensare l’importanza delle “tirate” fino a tarda notte.

  • Dopo 17-19 ore in piedi, le performance nei test sono le stesse di chi ha una percentuale di alcol nel sangue dello 0.05%, ovvero il limite massimo in molti paesi.
  • Dopo 20 ore attivi, i risultati nei compiti assegnati sono paragonabili a chi ha lo 0.1% di alcol nel sangue; negli Stati Uniti tale percentuale corrisponde allo status legale di “ubriachezza”

In definitiva, restare svegli a lavorare rischia di produrre esattamente l’effetto contrario di quanto ricercato.

Attitudine alla risoluzione dei problemi

Il problem solving è l’abilità di rintracciare soluzioni per risolvere problemi. Una competenza fondamentale che richiede intuito, visione, arguzia…in definitiva richiede che il cervello sia al meglio.

La ricerca McKinsey ha confrontato due gruppi, l’uno che aveva riposato bene e l’altro che invece mostrava un deficit in termini di ore di sonno. Messi di fronte a un problema, chi aveva dormito un numero adeguato di ore di sonno ha rintracciato maggiori soluzioni e “scorciatoie” rispetto a chi aveva dormito male. Giungendo così a una rapida risoluzione della problematica iniziale.

Integrare nuovi punti di vista

Le ricerche in proposito sono molteplici e tutte confermano l’importanza del sonno nelle varie fasi dell’apprendimento:

  • prima, così da predisporre la raccolta di nuove informazioni
  • dopo, quando è necessario consolidare gli stimoli e creare nuove connessioni
  • prima di recuperare le nozioni acquisite

L’assenza di sonno interferisce in tutti i momenti dell’apprendimento, inoltre limita la nostra capacità di pesare le informazioni. Ciò significa che in assenza di sonno siamo maggiormente propensi a bias cognitivi e a perseguire una direzione a testa bassa, magari scartando spunti e prospettive utili.

In pratica una leadership che manca della capacità di prendere decisioni pesate e razionali.

Lavoro di squadra

Connessa all’accogliere nuove prospettive vi è anche l’abilità nel lavorare in gruppo. Non è un segreto che dormire poco ci rende irascibili e scontrosi, ma il danno è ancora più esteso: riposare male altera la nostra capacità di comprendere e interagire con gli altri.

Quando dormiamo poco e/o male facciamo fatica a interpretare il tono di voce, i gesti, la mimica facciale e tutto ciò che è comunicazione. Inoltre, come già accennato, si tende a reagire in maniera esagerata e intensificata agli eventi. Tutto ciò provoca fraintendimenti, incomprensioni, se non addirittura scontri. In altre parole, il team non funziona e ne risente il risultato finale

Leadership e Riposo - Ufficio vuoto

Il valore del sonno nelle organizzazioni

Di fronte a queste evidenze, non sorprende che sempre più aziende si stiano mobilitando per tutelare il sonno dei propri dipendenti.

Tra le azioni intraprese vi sono programmi appositi che insegnano a riposare bene, corsi di sensibilizzazione sul tema, o anche la creazione di “postazioni per il riposo”: vere e proprie aree riservate al pisolino pomeridiano, così da ricaricare le energie psico-fisiche e offrire solo il meglio all’azienda.

Altre imprese, invece, adottano precise politiche per promuovere un buon riposo e limitare i rischi di un sonno insufficiente. Ad esempio, alcune corporation impongono ai propri dipendenti di “staccare” dal lavoro bloccando dopo una certa ora l’invio di e-mail e l’accesso alle piattaforme aziendali. Altre, invece, chiudono gli uffici prima per evitare straordinari che si prolunghino fino a tarda notte.

Soprattutto, però, il cambiamento è culturale: smettere di considerare il riposo come un periodo di vuoto e cominciare a valutarlo come momento fondamentale della nostra quotidianità.



Lavoro e Riposo